I piani originali del Flyer
Orville e Wilbur Wright
Il primo volo
 

La tecnica del Flyer 1

Il Flyer è un biplano monoposto e monomotore, con architettura canard, propulso da due eliche spingenti, la cui massima efficienza aerodinamica è pari a circa 8.

Flyer 1 - tritticoLa struttura dell'ala è costituita da 2 longheroni in abete rosso e 38 centine in frassino. Il longherone anteriore è vicino al bordo d'attacco, il posteriore è a circa il 70% della corda. Il bordo d'uscita è costituito da un filo metallico su cui è vincolato il tessuto di rivestimento, che tirando crea la caratteristica dentellatura. Il tessuto utilizzato è mussolina, di color naturale e non trattata, tagliata di sbieco, che copre sia l'estradosso sia l'intradosso dell'ala. Una caratteristica interessante è che l'intelaiatura "fluttua" dentro delle tasche di tessuto cucite internamente, il che rende la copertura parte integrante della struttura e fa sì che l'aeroplano sia leggero, forte e flessibile.
Particolare di un montante del Flyer 1L'ala presenta un diedro negativo di 1° 18' (a terra) ed ha un'apertura di 12,29 metri; la semiala destra è più lunga di quella sinistra di 10,1 cm per compensare l'eccentricità del peso del motore.
L'ala superiore e quella inferiore sono collegate fra loro da 9 coppie di montanti verticali in abete rosso, fissati ai longheroni ed irrobustiti da un'abbondante controventatura in fili d'acciaio. La distanza fra le ali è 1,89 metri.
Il profilo alare è concavo-convesso. La corda è 1, 98 metri e lo spessore massimo percentuale è 1/20.
La superficie alare complessiva del Flyer è 47,38 metri quadri; l'allungamento dell'ala è 6,2.

Le travature in frassino che costituiscono il pattino d'atterraggio si prolungano anteriormente e sorreggono l'equilibratore biplano, completamente mobile, di 4,46 metri quadri di superficie complessiva. Il doppio timone di direzione verticale, posto posteriormente, ha una superficie complessiva di 1,95 metri quadri. Sia gli equilibratori sia i timoni sono ricoperti con lo stesso tessuto usato per l'ala.
L'altezza del Flyer 1 è 2,81 metri e il suo peso a vuoto 274 chilogrammi, che salivano a circa 342 a pieno carico. La grande superficie alare e il basso peso gli conferiscono un ridottissimo carico alare, di poco superiore ai 7 kg/m².

Particolare del motoreL'impianto propulsivo è costituito da un semplice motore a benzina – progettato e costruito in sei settimane dai fratelli Wright, aiutati da Charles E. Taylor, un meccanico loro dipendente – a cui sono collegate, mediante ruote dentate e catene di bicicletta, 2 eliche spingenti. Il rapporto di riduzione è pari a 0,28.
Le eliche, fissate a dei montanti, sono posizionate dietro l'ala e sono controrotanti, per annullare la coppia di reazione. Sono costruite con due strati di abete rosso, ciascuno spesso 4,5 centimetri (1,75 pollici), incollati insieme. Il loro regime di rotazione massima è 450 giri al minuto e il diametro 2,44 metri. Le eliche hanno un eccellente rendimento, pari al 66%.
Il motore, di poco più di 3.300 cc di cilindrata, ha 4 cilindri con corsa ed alesaggio di 101,6 mm (4 pollici). È raffreddato a liquido ed ha un caratteristico radiatore, disposto verticalmente a guisa di montante fra le due ali. La sua potenza è di circa 12 cavalli a 1020 giri al minuto. Il motore è sistemato sull'ala inferiore, attaccato ai longheroni, in posizione asimmetrica rispetto all'asse di mezzeria del velivolo. L'eccentricità del peso e dell'ingombro aerodinamico è compensata dall'opposta simmetria del posto di pilotaggio, nonché dalla maggiore lunghezza della semiala destra, su cui è posizionato il motore.

Posto di pilotaggio e motoreIl pilota manovra l'aeroplano stando prono sulla semiala inferiore sinistra, con il viso volto in avanti. Il controllo laterale si ottiene svergolando in direzioni opposte il bordo d'uscita delle estremità alari. Esse sono collegate con dei cavi ad una sella scorrevole lateralmente, montata sull'ala inferiore, su cui il pilota appoggia i suoi fianchi. Spostando i fianchi a destra o sinistra, il pilota svergola le ali e muove contemporaneamente anche il doppio timone di direzione, pure lui collegato alla sella. Il controllo verticale, infine, è ottenuto manovrando con la mano sinistra una leva collegata con dei cavi all'equilibratore biplano.