L'interesse dei fratelli Wright
per il volo ebbe inizio in gioventù. Nel 1878 il padre gli regalò
un modellino d'elicottero propulso ad elastico, con cui essi giocarono
e fecero diversi esperimenti, giungendo a costruirne parecchie copie di
dimensioni maggiori. I Wright sperimentarono anche gli aquiloni. Il 9
agosto 1896
Otto Lilienthal, il famoso pioniere tedesco degli alianti, ebbe un gravissimo
incidente e morì il giorno dopo per le ferite riportate. Il fatto
fu ampiamente pubblicizzato in tutto il mondo e i fratelli Wright, colpiti
dall'avvenimento, iniziarono uno serio studio del volo. Dopo che ebbero
assimilato tutto ciò che riguardava l'argomento e che era disponibile
localmente, il 30 maggio 1899 Wilbur scrisse alla Smithsonian Institution
richiedendo tutte le pubblicazioni riguardanti l'aeronautica che avevano
a disposizione.
Richard Rathbun, che era Assistant Secretary della Smithsonian Institution,
rispose nel modo allora abituale per questo genere di richieste: parecchi
trattati e ristampe di giornali scientifici insieme ad una bibliografia.
Nell'estate
del 1899, poco dopo aver ricevuto i materiali della Smithsonian, i Wright
costruirono il loro primo manufatto aeronautico: un aquilone biplano di
152,5 cm (5 piedi) d'apertura alare. Avevano infatti deciso di seguire
la strada indicata da Lilienthal, ossia usare gli alianti come tappa intermedia
per giungere ad un aeroplano motorizzato che funzionasse. In quest'ottica,
l'aquilone era stato costruito come banco di prova per stabilire la fattibilità
del sistema di controllo che avevano progettato di usare per il loro primo
aliante a grandezza naturale. Questi controlli sarebbero stati una caratteristica
primaria del loro successivo aeroplano motorizzato.
Invece di controllare il mezzo
modificando il centro di gravità spostando il peso del
pilota come aveva fatto Lilienthal i Wright intendevano bilanciare
aerodinamicamente il loro aliante. Dato che un'ala sviluppa una portanza
quando è investita da un flusso d'aria, pensarono che se si fosse
prodotta una portanza asimmetrica alle estremità delle ali ciò
avrebbe fatto alzare una semiala più dell'altra e di conseguenza
l'intero velivolo avrebbe virato. Un sistema meccanico che avesse causato
questa portanza asimmetrica avrebbe dato al pilota un efficace controllo
laterale dell'aeroplano. I Wright raggiunsero lo scopo svergolando in
direzioni opposte le estremità delle ali, con una serie di cavi
collegati ad esse e manovrati dal pilota. L'idea fece progredire in
modo significativo la sperimentazione aeronautica, perché fornì
un efficace modo per pilotare un aeroplano in uno spazio tridimensionale
e perché, essendo basato su forze aerodinamiche, non limitava
la dimensione dell'aeromobile, come ovviamente faceva lo spostamento
del peso del pilota. La soddisfacente prestazione dell'aquilone del
1899 dimostrò la praticabilità del sistema di controllo
mediante lo svergolamento dell'ala.
Incoraggiati
dal successo del loro piccolo aquilone, nel 1900 e 1901 i due fratelli
costruirono e pilotarono due alianti a grandezza intera.
Oltre alla questione della manovra, dovettero sviluppare un efficiente
profilo aerodinamico e risolvere fondamentali problemi di progetto strutturale.
Come l'aquilone, anche questi alianti erano biplani. Per controllare
la salita e la discesa essi avevano degli equilibratori montati orizzontalmente;
nessuno dei due aveva la deriva.